luca avoledo
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23 marzo 2022

Prevenzione naturale delle allergie primaverili

Donna allergica tra i fiori che si soffia il naso
Il risveglio della natura è sinonimo di naso chiuso e gocciolante, occhi che lacrimano, difficoltà respiratorie? Questi rimedi sono tra i migliori per la prevenzione naturale delle allergie primaverili.

Questo lungo inverno non si è ancora definitivamente arreso, ma ha i giorni contati e presto potremo apprezzare davvero, insieme alla luce più generosa, anche i primi tepori che annunciano l'arrivo della bella stagione.

Peccato però che per un gran numero di persone "primavera" faccia rima soprattutto con "pollini", in particolare delle graminacee, e con il corteo di fastidi che a questi sono collegati (la cosiddetta pollinosi o, più comunemente ma impropriamente, febbre da fieno).


I sintomi delle allergie primaverili vanno dalla congestione nasale (rinite allergica, con starnuti e naso che cola) agli occhi che lacrimano e bruciano, dal respiro corto a un senso di spossatezza generale.


Pollinosi, i rimedi naturali


I rimedi indicati per la prevenzione naturale delle allergie primaverili e il contenimento dei relativi disturbi tipici risultano utili sia da soli che, ancor più, in sinergia, in modo che possano rinforzarsi reciprocamente nel riequilibrare la risposta allergica.


L'organismo viene così aiutato a reagire in modo meno violento alle sollecitazioni di sostanze - quali appunto il polline - che percepisce come nocive, nonostante di per sé non costituiscano alcun pericolo oggettivo reale e per la maggior parte della popolazione siano innocue.

Vediamo allora da vicino tre dei più apprezzati rimedi naturali contro le allergie primaverili:
  1. ribes nero (Ribes nigrum) macerato glicerico e olio
  2. fungo reishi (Ganoderma lucidum)
  3. oligoelemento manganese.


1. Ribes nero

Il ribes nero (Ribes nigrum) è un fitoterapico prezioso e sicuramente popolare tra gli appassionati di salute naturale costretti a fare i conti con i sintomi allergici.

Trattamenti naturali alla Clinica del Cibo con il dottor Avoledo per difendersi dalle allergie

Si può assumere Ribes nigrum come gemmoderivato (anche chiamato macerato glicerico) o ricorrere al suo olio in perle, seguendo in entrambi i casi i dosaggi specificati nell'articolo Il ribes nero combatte infiammazione e allergie.



2. Reishi

Il reishi è un micoterapico, persino più conosciuto con il suo nome scientifico (Ganoderma lucidum). Tra i più apprezzati e versatili funghi terapeutici orientali, il reishi aiuta ad armonizzare la risposta immunitaria e a contrastare l'infiammazione che accompagna le allergie.

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Micotherapy - Reishi
Ganoderma lucidum da agricoltura biologica
A.V.D.


Nell'articolo Reishi (Ganoderma lucidum), fungo medicinale orientale ho fatto una descrizione approfondita delle proprietà salutistiche e delle (poche) controindicazioni del reishi, di cui in genere si assumono 1-3 capsule al giorno, badando che provengano da colture biologiche.


Il dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista e naturopata, illustra le proprietà del reishi e di altri interessanti funghi medicinali su La7 Gold.



3. Manganese oligoelemento

L'oligoelemento manganese (noto anche con il suo simbolo chimico, "Mn") è il presidio che l'oligoterapia raccomanda contro i sintomi allergici di varia natura e localizzazione, dalla rinite all'asma, passando per fenomeni cutanei come dermatiti e orticaria.


Di norma, il dosaggio di manganese oligoelemento consigliato in prevenzione è di un fialoide due volte alla settimana. Ho già fornito altrove le indicazioni sulle particolari modalità di assunzione degli oligoelementi.


Allergia ai pollini: l'importanza della dieta


Ho lasciato intenzionalmente per ultimo il capitolo forse più importante: quello dell'alimentazione, con la quale molto si può fare per tenere sotto controllo il livello di infiammazione e modulare le manifestazioni legate alle allergie. Quantità e qualità dei cibi abitualmente assunti sono in grado di fare la differenza.



1. La dieta antistaminica

Le attenzioni alimentari si concretizzano in primo luogo nel limitare i cibi naturalmente ricchi di istamina e quelli istamino-liberatori, ovvero capaci di stimolare il rilascio di questa sostanza nel corpo.

I farmaci antistaminici possono essere preziosi nella cura delle allergie, ma innanzitutto si può cercare di evitare di elevare eccessivamente la quota di istamina nel corpo attraverso la dieta.

L'istamina è un mediatore chimico dell'infiammazione e uno dei principali responsabili delle manifestazioni allergiche. Non ha molto senso imbottirsi di medicinali antistaminici se a tavola abbondano alimenti che contengono grandi quantità preformate di questa molecola o ne promuovono la liberazione nell'organismo, quali formaggi fermentati, pesce azzurro - ancor più se in scatola -, crostacei e molluschi, salumi e insaccati, carne di maiale, cioccolato, fragole, agrumi e frutta in guscio.



2. Interazioni tra pollini e alimenti: la reattività crociata

Nota anche con il termine inglese di cross-reactivity, è la condizione per cui una sensibilità allergica verso una determinata sostanza scatena reazioni anche nei confronti di altre. Le reazioni crociate possono verificarsi tra pollini di certe specie botaniche e particolari alimenti: il soggetto allergico al polline vede innescare o peggiorare la nota allergia ingerendo alcuni cibi, che dal sistema immunitario vengono percepiti nello stesso modo.


Ad esempio, in chi soffre di un'allergia alle graminacee può presentarsi una manifestazione sintomatica con il consumo di mele, anguria, kiwi, pomodoro, frumento, pesca e ulteriori specifici alimenti ancora, che hanno la caratteristica di contenere allergeni simili a quelli del polline delle graminacee.

Per gli individui allergici ai pollini, un'idonea modulazione nel consumo di quei cibi implicati nelle reazioni crociate è indubbiamente opportuna.



3. Le intolleranze alimentari, carburante dell'allergia ai pollini

Determinante, infine, risulta spesso scoprire e risolvere eventuali intolleranze alimentari (food sensitivity), statisticamente frequenti nei soggetti allergici. L'ipersensibilità a uno o più alimenti è in grado di mantenere l'organismo in uno stato di infiammazione cronica, che, seppure di moderata entità (low-grade inflammation), si comporta come benzina sul fuoco della reattività allergica.


Articolo di
biologo nutrizionista, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master universitario in naturopatia.


PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO
La dieta antiallergicaMarcello Mandatori
La giusta alimentazione per dare sollievo a chi soffre di allergie
Tecniche Nuove Edizioni

FONTI E BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA
  1. Bhardwaj N, Katyal P & Sharma AK, "Suppression of inflammatory and allergic responses by pharmacologically potent fungus Ganoderma lucidum", Recent Pat Inflamm Allergy Drug Discov, 2014;8(2):104-17.
  2. Cortez RE & Gonzalez de Mejia E, "Blackcurrants (Ribes nigrum): a review on chemistry, processing, and health benefits", Journal of Food Science, 2019, 84: 2387-2401.
  3. Vieths S, Scheurer S & Ballmer-Weber B, "Current understanding of cross-reactivity of food allergens and pollen", Ann N Y Acad Sci, 2002 May;964:47-68.
  4. Wagner N et al, "A Popular myth - low-histamine diet improves chronic spontaneous urticaria - fact or fiction?", J Eur Acad Dermatol Venereol, 2017 Apr;31(4):650-655.

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