luca avoledo
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17 aprile 2018

I benefici dei probiotici che ancora non conosci

I benefici dei probiotici
Sono fondamentali non solo per l'intestino e il sistema immunitario: la salute ricava tanti altri vantaggi dai fermenti lattici. Scopri i benefici dei probiotici che ancora non conosci.

Comunemente chiamati "fermenti lattici", i probiotici - microrganismi analoghi a quelli presenti nell'intestino in salute e che di solito vengono assunti sotto forma di integratori - sono noti soprattutto per gli effetti benefici sulla funzionalità digestiva, oltre che per il loro ruolo di sostegno alle difese immunitarie.

Da tempo è infatti accertato il contributo dei probiotici nella gestione della sindrome del colon irritabile, di altre situazioni di discomfort intestinale e persino di patologie infiammatorie croniche, come la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa.

Sappiamo inoltre che mantenere una condizione di eubiosi rientra tra le strategie preventive nei confronti di raffreddore e influenza e che la somministrazione mirata di probiotici aiuta persino ad arginare e a meglio controllare i disturbi allergici.

Ricerche recenti ampliano ulteriormente il campo di applicazione dei fermenti lattici, evidenziando benefici ancora poco conosciuti dei probiotici, connessi alle loro ripercussioni sulla sfera neurologica e sulla salute metabolica.

Ci sono in particolare tre situazioni in cui l'utilizzo dei cosiddetti fermenti lattici sta rivelando esiti interessanti.

1. Probiotici per la memoria


La comprovata interconnessione tra sistema nervoso e intestino (non a caso denominato "secondo cervello") costituisce il presupposto degli studi che indagano l'influenza del microbiota intestinale sulle funzioni cognitive.


Se ricerche preliminari avevano già evidenziato l'azione positiva di un'integrazione di fermenti lattici sulla memoria in soggetti sani, ancora più incisive sono le conclusioni di uno studio clinico in doppio cieco randomizzato e controllato con placebo condotto su persone sofferenti di malattia di Alzheimer conclamata: l'utilizzo di probiotici ha prodotto un miglioramento delle performance cognitive nel giro di 12 settimane.

2. Probiotici contro ansia e depressione


L'equilibrio della flora batterica intestinale incide anche sulla salute psicoemotiva.

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Come emerge da alcuni recenti lavori scientifici, il ricorso ai fermenti lattici è una delle opzioni da considerare all'interno di un protocollo studiato per mitigare agitazione e nervosismo, modulare l'umore in caso di stati depressivi e, più in generale, potenziare la resistenza allo stress.

3. Probiotici nella prevenzione e cura del diabete


Alterazioni nel popolamento batterico intestinale sono implicate persino nella patogenesi e nell'evoluzione del diabete, una malattia cronica che nei paesi occidentali continua a registrare un ingente numero di nuovi casi, spesso associata all'obesità e a vari fattori di rischio cardiovascolare.

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Intervenire in modo mirato sul microbiota intestinale è un'opportunità su cui la ricerca si sta concentrando, con il duplice obiettivo di prevenire il diabete e di contenerne la progressione, una volta che questa patologia metabolica si sia già manifestata: l'assunzione di probiotici si è dimostrata utile per migliorare il controllo glicemico e ha influito positivamente anche su alcuni parametri del profilo lipidico, quali il colesterolo "buono" HDL.

I fermenti lattici presenti nello yogurt e in altri alimenti fermentati equivalgono ai probiotici presenti negli integratori? Perché un microrganismo possa definirsi probiotico deve essere in grado di giungere attivo e vitale nell'intestino e qui moltiplicarsi, mentre i batteri lattici dei cibi fermentati non sempre riescono a sopravvivere all'acidità dello stomaco e a superare la barriera gastrica.

Come in altre condizioni di salute, anche per ciò che riguarda queste nuove scoperte e proprietà ancora poco note dei probiotici, lattobacilli e bifidobatteri sono tra i microrganismi batterici che hanno riscosso risultati generalmente più consistenti.


Il tipo e la durata del trattamento, con la selezione dei probiotici idonei, dovrebbero comunque essere valutati caso per caso, in funzione della persona e della sua storia.


Articolo di
biologo nutrizionista, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master universitario in naturopatia.


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