luca avoledo
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7 aprile 2022

Dieta vegana in gravidanza e allattamento: solo rischi per il bambino

La dieta vegana in gravidanza è pericolosa
Sono in aumento i casi di carenze alimentari nei neonati di madri che seguono un'alimentazione priva di cibi animali. La dieta vegana in gravidanza e allattamento espone il bambino a rischi gravissimi.

Pochi anni fa è stato reso noto un dato allarmante: in Italia, in un solo anno, i casi di carenza di vitamina B12 nei neonati sono triplicati, passando dai 46 del 2015 ai 126 del 2016.

A diffondere la notizia sono stati la Simmesn (Società Italiana per lo studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale) e i sanitari di eccellenze della pediatria italiana quali gli ospedali Bambino Gesù di Roma e Meyer di Firenze, che in tempi recenti hanno visto tanti bambini appena nati in drammatiche condizioni per colpa dei deficit di nutrienti vitali delle loro madri.


Facciamo allora il punto sui rischi che può correre il bambino se la madre segue una dieta vegana in gravidanza e allattamento.


La mancanza di vitamina B12 è causata dalla dieta vegana


Questo preoccupante fenomeno, in rapida crescita benché ancora limitato nei numeri (oggi mostra segni di deficit di B12 alla nascita circa 1 bambino su 4.000), è imputato soprattutto alla diffusione della dieta vegana e di quella vegetariana, sia tra la popolazione che negli ultimi anni ha adottato tali regimi nutrizionali per ragioni etiche, per moda o nell'errato convincimento che siano più benefici per la salute, sia tra i "nuovi" italiani che hanno mantenuto le tradizioni alimentari dei paesi di origine (come ad esempio le donne provenienti dall'India, dove la dieta interamente vegetale è fondata su motivazioni religiose).


Quando infatti l'alimentazione materna è carente di vitamina B12, una sostanza essenziale chiamata anche cobalamina e che si ritrova soltanto negli alimenti di origine animale, la stessa situazione deficitaria si trasferisce al bambino portato in grembo.

La carenza di vitamina B12 può avere conseguenze molto gravi e irreversibili, innanzitutto in organismi in via di sviluppo come lo sono il feto, il neonato e il bambino in genere. E' in grado di provocare danni cerebrali permanenti, ritardo neuromotorio, severa anemia e addirittura di innalzare il rischio cardiovascolare.

Il deficit di B12 della madre incrementa persino le probabilità di parto prematuro, una delle principali cause di morte neonatale. Per giunta, la necessità di vitamina B12 in gravidanza e in allattamento aumenta, come d'altronde quella di praticamente ogni altro nutriente, e quindi gli apporti devono essere maggiori rispetto ad altre fasi della vita della donna.


Le carenze nelle madri onnivore si verificano, ma hanno altre cause


Molti vegani "ideologici", punti sul vivo dalle critiche a una dieta che per definizione non può essere completa e all'irresponsabilità di certi comportamenti alimentari in determinate fasi della vita di speciale delicatezza, minimizzano e tentano un'impossibile difesa, sostenendo che la carenza di questa vitamina può riguardare anche chi consuma carne e altri cibi animali.


E' ovvio che una dieta "onnivora" non garantisce automaticamente che i fabbisogni nutrizionali siano soddisfatti. Ma la prevalenza del deficit di vitamina B12 nella popolazione vegana è un dato scientifico completamente acquisito. Affermare che anche le madri onnivore possano essere carenti di B12 non toglie il fatto, indiscutibile, che la dieta vegana espone a rischi di carenza estremamente più alti. 

Infografica: disinformazione vegana sulla vitamina B12

Inoltre, mentre nei non vegani il deficit di B12 è nella quasi totalità dei casi dovuto a specifiche patologie (gastrite atrofica, morbo di Crohn ecc.) o a interventi chirurgici (tra cui quelli di carattere bariatrico) che alterano la capacità di assorbimento di tale vitamina, nei vegani la carenza di vitamina B12 è autoindotta, provocata in modo deliberato da chi ha deciso di adottare una dieta che ne è implicitamente del tutto priva.


La dieta vegana in gravidanza e allattamento è da evitare


Come minimo, la donna vegana durante la gravidanza e l'allattamento deve assumere integratori alimentari di vitamina B12 ad alto dosaggio, tassativamente.

La dieta vegana fa bene davvero? Il dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista, affronta l'argomento in un dibattito a UnoMattina su Rai1.

Sembrerebbe un'ovvieta a qualunque persona dotata di un briciolo di buon senso, ma non a molti fautori dell'alimentazione vegana, che sostengono che l'integrazione di vitamina B12 sia superflua, convinti che la dieta 100% vegetale possa offrire all'uomo tutto ciò di cui ha bisogno per vivere e mantenersi in salute, senza causare carenze di vitamine, minerali o altri nutrienti.

Il libro No Vegan

Si tratta di persone che ignorano come seguire la dieta vegana senza rischiare di farsi del male e soprattutto di farne a un eventuale nascituro. Fino a che ci saranno in circolazione simili incoscienti, capaci di provocare danni irreparabili ai bambini per colpa della loro ignoranza e sconsideratezza, siamo purtroppo destinati ad assistere ad altri casi di malnutrizione pediatrica legati all'alimentazione vegana.

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Ma l'aspetto più critico è che la dieta vegana, eliminando intere categorie alimentari, espone anche a maggiori rischi di carenza di tanti altri nutrienti al di là della B12, che risultano massimi proprio durante la gestazione e l'allattamento, oltre che nella prima infanzia. Le donne che scelgono di adottare un'alimentazione esclusivamente vegetale anche in gravidanza e mentre allattano lo fanno senza tenere in considerazione i pericoli che fanno correre ai propri figli.

La dieta vegana seguita dalla donna incinta o che allatta presenta solo rischi, e anche notevolmente gravi, e in compenso non offre al bambino alcun beneficio aggiuntivo rispetto all'alimentazione convenzionale.

La domanda è quindi una sola, e della massima rilevanza: perché rischiare sulla pelle del proprio bambino? Non esiste un solo motivo al mondo per seguire la dieta vegana in gravidanza e allattamento, se non l'ostinazione di assecondare le proprie convinzioni ideologiche, anche a costo di mettere a repentaglio la salute del nascituro. Che per giunta nemmeno è, né potrebbe essere, consenziente.

Un brano del libro No Vegan di Luca Avoledo sui bambini vegani

Ci troviamo di fronte a un problema, gigantesco, di superficialità, irresponsabilità e distorsione delle informazioni che riguarda una buona parte della comunità vegana, non esclusi persino suoi portavoce e rappresentanti di rilievo, di cui i drammatici casi di malnutrizione infantile che stiamo commentando sono solo la conseguenza più eclatante. E' questa la ragione per cui ho scritto No Vegan - La verità scientifica, oltre le mode.


Articolo di
biologo nutrizionista, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master universitario in naturopatia.


PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO
No VeganLuca Avoledo
La verità scientifica, oltre le mode
Sperling & Kupfer

FONTI E BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA

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