luca avoledo
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14 settembre 2019

Diete vegetariane e vegane: la posizione dell'Academy of Nutrition and Dietetics è irrilevante

Le critiche alla posizione dell'Academy of Nutrition and Dietetics sulle diete vegetariane
E' sempre citata come prova suprema della validità dell'alimentazione veg, ma la posizione sulle diete vegetariane e vegane dell'Academy of Nutrition and Dietetics è irrilevante.

L'AND, l'Academy of Nutrition and Dietetics (ancora oggi da molti più conosciuta con il precedente nome di American Dietetic Association e l'acronimo di ADA), è l'organizzazione che negli Stati Uniti raccoglie i professionisti della nutrizione.

Nel dicembre del 2016 l'Academy of Nutrition and Dietetics ha pubblicato la versione più recente del suo position paper sulle diete vegetariane e vegane. Il documento di posizione dell'AND sembra configurarsi come una vera e propria opera di promozione delle diete veg, tanto trabocca di entusiasmo per l'alimentazione a ridotto (vegetariana) o assente (vegana) contenuto di prodotti animali, che definisce benefiche, adeguate dal punto di vista nutrizionale e adatte in tutti gli stadi del ciclo vitale.

Non stupisce quindi che questa versione del position statement dell'Academy, come d'altronde è accaduto per tutte le precedenti, del medesimo tenore, sia immancabilmente e fervidamente riportata come prova scientifica suprema e incontestabile della bontà delle scelte vegetariana e vegana dai loro sostenitori nei dibattiti pubblici, nei comunicati stampa, negli interventi sui social e in qualsiasi altra circostanza utile.


Preso atto dell'esistenza di un parere all'apparenza così qualificato, anche alcuni medici, nutrizionisti e altri operatori del settore, nonché diversi giornalisti, oltre naturalmente a tanti semplici consumatori, hanno inevitabilmente iniziato a ritenere che le diete vegetariane e vegane dovessero davvero considerarsi superiori sotto il profilo nutrizionale e salutistico alla comune alimentazione "onnivora" che comprende i derivati animali.

Quelli che molti, persino tra gli aderenti al movimento veg, ignorano della posizione dell'Academy of Nutrition and Dietetics sulle diete vegetariane e vegane sono i seguenti aspetti.


Approfondiamoli.


Cos'è davvero l'Academy of Nutrition and Dietetics


L'AND è un'associazione di categoria, di tipo privato, che tra le sue principali attività ha quella di erogare a pagamento certificazioni ai propri membri, e non invece un'istituzione governativa o addirittura intergovernativa, come è l'Organizzazione mondiale della sanità, la cui autorevolezza in tema di salute e alimentazione è massima e a cui compete lo sviluppo di indicazioni e linee guida nutrizionali per la popolazione.

La dieta vegana non rende più sani

Non è certo l'Academy of Nutrition and Dietetics il riferimento quando si tratta di formulare raccomandazioni alimentari per la tutela della salute pubblica, che peraltro risulterebbero confacenti, al massimo, agli Stati Uniti, dove i bambini crescono a patatine, hamburger e cola e persino la dieta vegana sarebbe meglio di ciò che mangiano. Non si comprende invece che senso abbia guardare a queste posizioni dall'Italia, caratterizzata da ben altre abitudini alimentari e modelli nutrizionali che per la loro salubrità ci invidiano in tutto il mondo.


I pesanti sospetti sull'imparzialità dell'Academy of Nutrition and Dietetics


Che sia una grande associazione di professionisti della nutrizione ha un'importanza limitata. Quel che realmente conta è quanto l'Academy of Nutrition and Dietetics sia anche un organismo autorevole e indipendente, aspetti che a dire il vero negli anni hanno lasciato a desiderare, considerati gli intimi rapporti commerciali che l'Academy ha intrattenuto con i colossi USA dell'alimentare, gli ingenti finanziamenti ricevuti e le tante polemiche che ciò ha scatenato.


Queste partnership saranno anche del tutto legittime, ma certo non fanno fare all'Academy of Nutrition and Dietetics una gran bella figura, né le concedono chissà quale patente di credibilità, e anzi sollevano interrogativi su quanto le posizioni dell'Academy possano essere imparziali e non influenzate da logiche economiche o comunque estranee a quelle puramente scientifiche.


Chi sono gli autori del position paper AND sulle diete vegetariane e vegane


Non sono molti coloro che sanno che il documento dell'Academy of Nutrition and Dietetics sulle diete vegane e vegetariane è stato redatto da tre vegan-vegetariani ortodossi (Winston Craig, Susan Levin e Vesanto Melina), che come mission hanno la conversione del mondo alla scelta veg. Craig è professore di nutrizione alla Andrews University, istituzione educativa di punta della Chiesa avventista del settimo giorno, confessione religiosa che predica tra i suoi obiettivi l'affermazione del vegetarianesimo; la Levin è un componente del Physicians Committee for Responsible Medicine, associazione di medici animalisti, legata ad ALF, l'Animal Liberation Front, più volte condannato per reati di ecoterrorismo, e molto criticata da esponenti del mondo medico-scientifico americano in diverse occasioni; la Melina è una vegana spronata dall'etica, autrice di testi su come diventare vegani e libri di ricette animal free.

Il dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista, illustra brevemente il suo libro "No Vegan - La verità scientifica oltre le mode".

In sintesi, tre firmatari, per il position paper dell'Academy of Nutrition and Dietetics, con un background 100% veg, per di più di matrice etica, religiosa o in ogni caso marcatamente ideologica, quando non addirittura membri attivi di organizzazioni vegan-animaliste (e che hanno avuto pure il coraggio di dichiarare pubblicamente nel documento di non avere alcun conflitto di interessi).


E' francamente incomprensibile come la principale associazione americana di nutrizionisti abbia potuto lasciar predisporre il documento di posizione sulle diete vegeto-vegane a chi non vede l'ora di convertire l'intera popolazione del pianeta alla scelta veg. Qualcuno con uno spirito più autenticamente scientifico, scevro da impostazioni integraliste e potenziali conflitti di interesse, sarebbe stato un estensore del position paper più credibile e lo si ascolterebbe senz'altro più volentieri.

Il rischio, all'estero come in Italia, è che dall'opinione pubblica e dai media vengano presi per scienziati della nutrizione vegetale figure che sono più che altro vegani ideologici, presidenti di associazioni pro vegan, animaliste e simili, che producono documenti di posizione di cui sfuggono sia l'obiettività che l'autorevolezza.

Anche in altri Paesi, compreso il nostro, sono infatti stati pubblicati position paper sulle diete vegetali. Al di là del fatto che vengono per giunta stilati o promossi da organizzazioni spesso di trascurabile rilievo nel panorama delle società scientifiche, tutti questi statement soffrono degli stessi limiti e si espongono alle medesime critiche del documento di posizione dell'Academy of Nutrition and Dietetics, essendo l'opera di personaggi totalmente orientati a priori verso il veganismo e il vegetarianismo.


Perché il documento di posizione sulle diete veg dell'Academy of Nutrition and Dietetics è scientificamente irrilevante


Dovrebbe quindi essere già sufficientemente chiaro perché il position paper dell'AND non può ritenersi così prestigioso e influente come invece vorrebbero far credere i supporter delle diete vegetariane e dell'alimentazione vegana.

Tuttavia, il primo motivo della sua scarsa rilevanza è un altro ancora: la posizione dell'Academy of Nutrition and Dietetics sulle diete vegetariane e vegane rappresenta una voce isolata, una delle pochissime che sembra dare ragione a coloro che sostengono che le diete veg siano preferibili.


La stragrande maggioranza delle società scientifiche - per non menzionare poi gli organismi nazionali e internazionali deputati a orientare le politiche sanitarie e alimentari (OMS e FAO in testa, non certo l'Academy of Nutrition and Dietetics, che non ha di queste competenze) - promuove il consumo di una dieta quanto più possibile varia, non evitativa, che comprenda sia cibi vegetali che animali. Non c'è una sola autorità medico-sanitaria al mondo che inviti la popolazione a eliminare la carne, e men che meno tutti i cibi animali, per il ruolo indiscutibile che questi alimenti hanno nell'arricchire la dieta e nel renderla sana, nutriente e completa.

Un brano del libro No Vegan di Luca Avoledo sulla scienza vegan

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS/WHO) non ha mai consigliato le diete vegetariane e vegane e, per quel che riguarda l'alimentazione in età pediatrica, ha persino esplicitamente raccomandato di nutrire i bambini fin dalla prima infanzia con carne, pesce, uova e prodotti lattiero-caseari ogni giorno o quanto più spesso possibile.


La stessa posizione è stata assunta - e non avrebbe potuto essere altrimenti - dalle principali società scientifiche di pediatria italiane ed europee, come SIPPS, FIMP, SIMP ed ESPGHAN, le quali esortano a nutrire i bambini con alimenti anche di origine animale, quando non addirittura sconsigliano espressamente la dieta vegana in età pediatrica. Il tutto con buona pace della posizione dell'Academy of Nutrition and Dietetics e dei suoi estimatori al di là e al di qua dell'oceano.

Che la dieta vegana sia tanto desiderabile lo affermano solo i vegani, che di frequente parlano per motivi ideologici invece che scientifici anche quando si presentano come uomini di scienza.

Sarebbe dunque arrivato il momento, soprattutto per chi ambisce a occuparsi di diete vegetariane e vegane in ottica scientifica, di tenere in considerazione non solo le fonti che fanno comodo alla diffusione del proprio "credo" alimentare, ignorando bellamente nel contempo cosa dicono sull'argomento le istituzioni veramente qualificate e deputate alla tutela della salute pubblica.

Un confronto tra onnivori e vegani con Luca Avoledo per il Corriere della Sera.

Ho dedicato diverse pagine del mio libro, con tanti ulteriori dettagli, al perché la posizione dell'Academy of Nutrition and Dietetics sulle diete vegetariane e vegane è da ritenersi scientificamente irrilevante o comunque non sufficientemente utile per poter dichiarare che tali modelli nutrizionali siano effettivamente salutari e praticabili in ogni fase della vita.


Articolo di
biologo nutrizionista, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master universitario in naturopatia.


PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO
No VeganLuca Avoledo
La verità scientifica, oltre le mode
Sperling & Kupfer

FONTI E BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA
  1. Melina V, Craig W, & Levin S, "Position of the Academy of Nutrition and Dietetics: vegetarian diets", J Acad Nutr Diet, 2016 Dec;116(12):1970-1980.
  2. PAHO/ WHO, "Guiding principles for complementary feeding of the breastfed child", 2001.

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