Pressione bassa: i rimedi naturali per aumentarla subito

Donna spossata dall'ipotensione
Chi soffre di ipotensione può lamentare debolezza, affanno, vertigini e cali di attenzione. Esistono rimedi naturali efficaci per la pressione bassa: la aumentano velocemente, risolvendo i sintomi.

L'ipotensione è una condizione generalmente benigna che si verifica quando i valori di pressione sistolica (la “massima”) sono inferiori a 100 mmHg e i valori di pressione diastolica (la “minima”) si attestano al di sotto di 60 mmHg.

Sebbene in tante persone sia del tutto asintomatica, in altri soggetti la pressione bassa può provocare una serie di sintomi quali spossatezza, capogiri, affanno, ipersudorazione, nausea, difficoltà di concentrazione.

Spesso questi fastidi si acuiscono in estate, quando le alte temperature abbassano ulteriormente i valori pressori. L'utilizzo di specifici rimedi naturali aiuta a riportare la pressione su livelli normali e a recuperare vitalità e lucidità mentale.

Tra le soluzioni naturali contro l'ipotensione che preferisco ci sono le seguenti.


Approfondiamo proprietà e modalità d'uso di ognuno di questi rimedi naturali per la pressione bassa.

Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)


La liquirizia è probabilmente il rimedio naturale più efficace per alzare la pressione arteriosa.

La glicirizzina, il principio attivo più importante della liquirizia (Glycyrrhiza glabra), un rimedio naturale di cui ho già avuto occasione di parlare, ha effetti simili a quelli dell'aldosterone e aumenta i livelli di cortisolo, due ormoni che promuovono la ritenzione di acqua e di sodio, aumentando il volume plasmatico e innalzando di conseguenza i valori della pressione arteriosa.




Tronchetti di liquirizia pura, decotti a base di questo fitoterapico o la radice tale e quale sono tutte formulazioni utili. Per chi ha necessità di combattere in modo più deciso e controllato la pressione bassa è meglio tuttavia scegliere le capsule di estratto secco di liquirizia titolato e standardizzato in glicirizzina preferibilmente al 20%, da prendere 2-3 volte al dì, fino ad assumere quotidianamente almeno 75-100 milligrammi di principio attivo. E' meglio fare cicli brevi (15–20 giorni), seguiti da una pausa (7-10 giorni).

I consigli del dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione ed esperto di naturopatia, per difendersi dai contraccolpi del caldo sulla salute.

Ovviamente, per chi è ipoteso non vanno bene le formulazioni di liquirizia deglicirrizinata, pensate apposta per chi ha la pressione alta e ha la necessità di assumere liquirizia per altre, specifiche esigenze di salute (come gastrite e reflusso).

Nelle dosi e nei tempi di assunzione summenzionati, la liquirizia è una pianta sicura, ma comunque da usare con cautela per il rischio di ipertensione e di ritenzione idrica. E' sempre importante monitorare regolarmente la pressione, in modo da ridurre la posologia una volta che “minima” e “massima” si sono stabilizzate su livelli accettabili. Va invece evitata in caso di gonfiore alle gambe, ritenzione idrica importante, problemi renali, uso di farmaci diuretici e, naturalmente, ipertensione.

Ginseng (Panax ginseng)


Il ginseng asiatico (Panax ginseng) è un'erba nota e ampiamente sfruttata per la sua attività rivitalizzante: restituisce energia in caso di stanchezza psicofisica, migliora la vigilanza e i riflessi, contrasta la depressione e, appunto, riducendo i sintomi tipici dell'ipotensione, come astenia, spossatezza, vertigini.

Le proprietà tonico-adattogene del ginseng si riverberano anche sulla circolazione e sul tono dei vasi sanguigni. I suoi ginsenosidi sollecitano la secrezione da parte dell'ipofisi dell'ormone adrenocorticotropo (chiamato anche corticotropina o ACTH), che a sua volta stimola la produzione nel surrene del cortisolo, con effetti sulla pressione arteriosa, aumentandola moderatamente. Questo vale per i soggetti ipotesi, mentre il ginseng può abbassare la pressione in chi è iperteso, grazie alle sue proprietà adattogene.




Esiste tuttavia anche una certa variabilità individuale: in alcune persone può comunque abbassare la pressione, soprattutto se si tratta di ginseng americano (Panax quinquefolius), che è più sedativo rispetto al ginseng asiatico.

Le preparazioni di ginseng più efficaci sono le compresse e le capsule di estratto secco titolato e standardizzato in ginsenosidi al 10%: se ne ingeriscono di norma un paio al giorno (per un totale di 200–400 mg/die di estratto standardizzato), possibilmente entro il primo pomeriggio, per evitare che gli effetti eccitanti di questo fitoterapico causino o peggiorino eventuali problemi di insonnia. Molto indicato è anche l'estratto molle di ginseng, ma solo se si ha la certezza di acquistare un prodotto di qualità. Chi preferisce la più blanda tintura madre può far riferimento a un dosaggio medio di 30-50 gocce di estratto idroalcolico di ginseng, 2-3 volte al dì. Con riferimento alla durata del trattamento, anche per il ginseng vale la regola prudenziale dei cicli brevi (3–5 settimane), seguiti da una pausa.


Estratto di Ginseng
Ginseng coreano puro in estratto molle 100%
Naturando


Per quanto riguarda le controindicazioni e le interazioni farmacologiche del ginseng, l'utilizzo di questo rimedio naturale va evitato se si è in cura con anticoagulanti, ipoglicemizzanti e medicinali per la pressione.

Acqua e sale


L'assunzione di acqua con un pizzico di comune sale da cucina (ovvero cloruro di sodio) è un rimedio rapido e semplice per alzare temporaneamente la pressione arteriosa, specialmente in caso di ipotensione acuta o sintomi improvvisi come capogiri, vista offuscata, debolezza o senso di svenimento. Questo effetto si basa su due meccanismi principali: il primo è che il sodio trattiene liquidi, aumentando il volume ematico (e più sangue equivale, come già detto, a una maggiore pressione); il secondo meccanismo è che l'acqua espande il volume circolante e stimola un lieve aumento della pressione in modo meccanico.

Combattono la pressione bassa e i fastidi che provoca anche determinati comportamenti che riguardano l'alimentazione e lo stile di vita. Non si può qui non ricordare almeno l'importanza di bere acqua nelle giuste quantità, in particolare d'estate: la disidratazione e lo squilibrio elettrolitico conseguente possono causare cali pressori.

Modalità d'uso e dosaggi di acqua e sale sono i seguenti. In caso di bisogno, si sciolgono 1–1,5 grammi di sale (circa ¼ di cucchiaino) in un bicchiere d’acqua (200–250 ml) e si beve a piccoli sorsi. Questa soluzione si può assumere al mattino, se ci si sveglia con pressione bassa o sensazione di debolezza, oppure quando si verifica un calo improvviso della pressione durante la giornata.

Acqua e sale non è sicuramente il modo più sano di alzare la pressione, visto che la popolazione generale consuma già normalmente un eccesso di sale. L'uso di acqua e sale come rimedio ipertensivante va considerato occasionale e sintomatico, non prolungato. Un apporto eccessivo di sodio può, nel tempo, portare a ritenzione idrica, gonfiore, aumento della pressione arteriosa (soprattutto se soggetta a sbalzi), carico renale e affaticamento cardiaco. Acqua e sale è quindi un'opzione controindicata in soggetti con insufficienza renale, problemi cardiaci, tendenza all'edema, nonché, per ovvie ragioni, negli ipertesi.

L'appuntamento alla Clinica del Cibo con il dottor Avoledo per vincere la pressione bassa

In conclusione, nei soggetti sani e ipotesi, se usato in modo mirato, sporadico e intelligente, acqua e sale è un rimedio molto efficace e sicuro. Può rappresentare un ottimo intervento rapido in caso di cali pressori, ma non sostituisce un approccio strutturato per l'ipotensione cronica. Va usato con buon senso, come supporto occasionale o in situazioni particolari (ad esempio, calura estiva, stanchezza da digiuno, esercizio fisico intenso ecc.), mentre per un effetto più duraturo si preferiscono i fitoterapici succitati, ovvero liquirizia e ginseng.

Rame oro argento oligoelemento


Per chi cerca una soluzione naturale ancora più delicata e del tutto compatibile con eventuali terapie farmacologiche in atto il rimedio da prediligere è rame oro argento.


L'uomo, la Fitoterapia, la GemmoterapiaBruno Brigo
211 sindromi cliniche trattate con fitocomplessi e gemmoderivati - Terza Edizione
Tecniche Nuove Edizioni


Quest'associazione di oligoelementi aiuta dolcemente a riequilibrare la pressione arteriosa scesa sotto livelli di guardia ed è, più in generale, particolarmente adatta a contrastare tutte le situazioni di astenia. Le indicazioni su come e quando assumere questo oligoterapico sono specificate nell'articolo espressamente dedicato all'utilizzo di rame oro argento contro l'ipotensione.


Articolo di
Biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione, dottore magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, dottore magistrale in Scienze Naturali, master in Naturopatia.

Fonti e bibliografia scientifica

  1. Jalili J et al, "Herbal products that may contribute to hypertension", Plast Reconstr Surg, 2013 Jan;131(1):168-173.
  2. Kim JH, "Cardiovascular diseases and Panax ginseng: a review on molecular mechanisms and medical applications", J Ginseng Res, 2012 Jan;36(1):16-26.
  3. Sigurjónsdóttir HA et al, "Liquorice-induced rise in blood pressure: a linear dose-response relationship", J Hum Hypertens, 2001 Aug;15(8):549-52.