luca avoledo
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9 agosto 2011

Cistite e fitoterapia: il cranberry o mirtillo rosso americano funziona

Il mirtillo rosso americano o cranberry
La fitoterapia offre un rimedio efficace nelle infezioni del tratto urinario. Per contrastare la cistite il cranberry, noto anche come mirtillo rosso americano, funziona davvero.

Le infezioni delle vie urinarie possono rappresentare un problema di salute che si ripresenta periodicamente, specialmente nelle donne.

L'estate certo non aiuta chi soffre di cistiti: il caldo, la sabbia, il mare, magari anche il cambio di alimentazione e le difficoltà di evacuazione che spesso si verificano in vacanza contribuiscono a far proliferare i batteri nocivi (nella maggior parte delle cistiti, si tratta del ben noto Escherichia coli, che con uno dei suoi ceppi più temibili ha occupato le cronache degli ultimi mesi).

La validità contro le recidive delle infezioni urinarie di un fitoterapico come il cranberry (Vaccinium macrocarpon) è nota da tempo. Si sa infatti che il cranberry rende più difficile l’adesione dei batteri alla superficie epiteliale della vescica, analogamente a quanto questo rimedio naturale fa nei confronti di altri germi, come l’helicobacter (Helicobacter pylori) nello stomaco.

L'ennesima conferma dell'efficacia del mirtillo rosso americano arriva da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Current Bioactive Compounds.

La ricerca, randomizzata e contro placebo, e quindi con tutti i crismi della scientificità, ha preso in esame per 90 giorni 60 donne, di età compresa tra 18 e 40 anni, con una storia di cistite ricorrente e presenza nelle urine di Escherichia coli.

Al termine dello studio, il gruppo di controllo, a cui non era stato somministrato mirtillo rosso americano in polvere, non ha mostrato cambiamenti nel numero di E. coli nelle urine. E' stata invece osservata una significativa riduzione di Escherichia coli sia nelle donne che avevano assunto 1.000 milligrammi di polvere di cranberry al giorno, sia in quelle che ne avevano assunti solo 500 milligrammi.

Le donne di entrambi i gruppi trattati con il mirtillo di palude hanno inoltre dichiarato un miglioramento della sintomatologia della cistite, al contrario del gruppo placebo, che non ha riportato alcun beneficio.

In conclusione, la polvere di mirtillo rosso americano si è dimostrata efficace nella diminuzione del numero di soggetti positivi a Escherichia coli, nonché nella mitigazione della sintomatologia correlata alle infezioni urinarie, sia a dosi di 1.000 mg che di 500 mg al giorno, entrambi dosaggi che si sono rivelati del tutto sicuri.

Il cranberry può quindi essere serenamente utilizzato nella profilassi e nel trattamento delle cistiti ricorrenti, anche come eventuale complemento all'usuale terapia antibiotica.

Spesso gli antibiotici sono indispensabili. Ma, forse ancora più frequentemente, possiamo dare una mano alle potenzialità di autoguarigione del nostro organismo con rimedi più dolci e naturali, il che, visti anche gli indiscutibili effetti collaterali degli antibiotici e i crescenti fenomeni di antibioticoresistenza, difficilmente può essere ritenuta una cattiva idea.

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