luca avoledo
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2 maggio 2023

Coenzima Q10, l'antiossidante per il cuore

Cuore sano grazie al coenzima Q10
Fondamentale per la funzionalità cardiaca, il coenzima Q10 (o CoQ10) ha proprietà antiossidanti che aiutano a prevenire e controllare tante malattie del cuore.

Il coenzima Q10 o ubichinone è una sostanza liposolubile presente naturalmente nel corpo e particolarmente concentrata nel cuore, nonché in altri organi ad alto dispendio energetico, come fegato e reni.

In questo articolo esaminiamo le principali caratteristiche del coenzima Q10, nonché i dosaggi, le modalità d'uso e le controindicazioni degli integratori alimentari contenenti questo composto.


Coenzima Q10: proprietà e funzioni


Il ruolo più importante del coenzima Q10 è quello di agevolare il processo di rigenerazione di ATP o adenosina trifosfato (la principale sorgente energetica dell'organismo) da parte dei mitocondri, gli organelli da cui dipende la produzione dell'energia indispensabile per la vita cellulare. Proprio l'abbondante presenza di mitocondri, ricchi di coenzima Q10, conferisce al muscolo cardiaco la potenza necessaria a contrarsi circa 100.000 volte al giorno, per fare arrivare sangue ossigenato e sostanze nutritive a tutti i tessuti.


Contemporaneamente il coenzima Q10 agisce da antinfiammatorio e antiossidante. Per quanto concerne gli aspetti cardiovascolari, ostacola in particolare l'ossidazione delle particelle LDL (il colesterolo "cattivo"), contribuendo quindi alla protezione da malattie come aterosclerosi, infarto e ictus.


Fonti alimentari di coenzima Q10


Il corpo è in grado di sintetizzare autonomamente coenzima Q10, a partire dall'amminoacido tirosina e con il contributo di diverse vitamine e minerali.


Ma il CoQ10 è contenuto in discreta quantità anche in alcuni alimenti, come la carne (soprattutto manzo, maiale e frattaglie di pollo), il pesce (in particolare salmone, sardine, sgombro), semi oleaginosi quali arachidi, pistacchi, sesamo e, in misura minore, alcune verdure, come broccoli e spinaci.


La carne è ricca di coenzima Q10, ma tanti dicono che fa male. Ecco cosa ha spiegato il dottor Avoledo, biologo naturopata, ospite de "Il Mio Medico" su TV2000.


Integratori di coenzima Q10 per il cuore


Un'integrazione di coenzima Q10 è in genere opportuna negli anziani, sia perché la produzione endogena di questa sostanza tende a diminuire con l'età (addirittura già dopo la quarta decade di vita), sia perché le persone avanti negli anni seguono spesso una dieta povera e monotona, sia infine perché il rischio cardiovascolare aumenta con l'invecchiamento.

Ci sono poi specifici farmaci che fanno perdere al corpo CoQ10.

L'assunzione di statine, medicinali largamente impiegati per ridurre i valori del colesterolo, rappresenta una delle cause più frequenti di deplezione di coenzima Q10.

Anche la terapia con betabloccanti, molecole prescritte per abbassare la pressione arteriosa, può intaccare le scorte di ubichinone.

In entrambi i casi è importante reintegrare una sostanza che è cruciale per la salute del cuore e che cure farmacologiche finalizzate proprio a diminuire la vulnerabilità alle malattie cardiovascolari finiscono paradossalmente per sottrarre all'organismo.

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Inoltre, una supplementazione di coenzima Q10 dovrebbe essere valutata sia per prevenire che per meglio trattare diversi stati di sofferenza cardiaca conclamata. E' dimostrato infatti che l'utilizzo di coenzima Q10 non solo tutela e rinforza il cuore in condizioni fisiologiche, ma rallenta anche la progressione di malattie cardiovascolari in atto.


Nello specifico, quelli che seguono sono i disturbi e gli obiettivi di salute cardiovascolare per cui è utile assumere coenzima Q10, alla posologia di volta in volta indicata. Per ogni condizione, infatti, ci sono giusti dosaggi di CoQ10.


1. Prevenzione cardiovascolare di base

Superati i 40 anni e soprattutto in caso di familiarità per patologie cardiovascolari, è suggerita l'assunzione quotidiana di almeno 90 milligrammi di coenzima Q10 per rinforzare il cuore e aiutare a prevenire ictus e infarto.



2. Se si assumono statine o betabloccanti

Per ristabilire adeguati livelli di coenzima Q10, depauperati dalle terapie a base di statine o betabloccanti, il consiglio è prendere 100-200 milligrammi al giorno di coenzima Q10 sin tanto che si è in cura con questi farmaci.


3. Ipertensione arteriosa

Chi soffre di pressione sanguigna alta può trarre beneficio da un'integrazione di coenzima Q10 al dosaggio di almeno 180-200 milligrammi giornalieri. I primi risultati si apprezzano in genere dopo 4-5 settimane dall'inizio del trattamento.


Grazie al coenzima Q10 e sotto la supervisione del medico curante, è anche possibile in diverse circostanze ridurre i dosaggi del trattamento antipertensivo in atto, perché l'ubichinone tende a potenziare gli effetti di alcuni farmaci per la pressione.


4. Coronaropatie

L'assunzione di 150 milligrammi di coenzima Q10 al giorno ha dimostrato di ridurre lo stress ossidativo, principale causa di lesione dell'endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, e migliorare il decorso della malattia coronarica.



5. Scompenso cardiaco

Come sostegno del trattamento dell'insufficienza cardiaca congestizia o scompenso cardiaco il dosaggio è compreso tra 300 e 600 milligrammi di coenzima Q10 al giorno.

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E' preferibile iniziare con l'assunzione di 180 milligrammi di ubichinone al dì, per poi aumentare gradatamente il dosaggio nell'arco di tre-quattro settimane.


6. Prima e dopo interventi chirurgici al cuore

Diverse ricerche, tra cui una metanalisi pubblicata nel 2015, hanno documentato che la somministrazione di coenzima Q10 nelle settimane precedenti e successive a interventi chirurgici al cuore riduce il rischio di complicanze e rende la prognosi più favorevole. Il dosaggio va modulato caso per caso ed è in genere compreso tra 100 e 300 milligrammi di coenzima Q10 al giorno.

Poiché si tratta di una sostanza liposolubile, è meglio assumere gli integratori alimentari di coenzima Q10 ai pasti.

Se è visto inoltre che suddividere il dosaggio appropriato in due-tre somministrazioni giornaliere ottimizza la concentrazione di coenzima Q10 nel sangue.


Ubichinone o ubichinolo: quale forma di CoQ10 scegliere?


Oltre che nella forma tradizionale di ubichinone (ossidata), dal 2006 sono stati messi in commercio integratori di coenzima q10 nella forma di ubichinolo (ridotta), che viene presentata come più facilmente assorbibile dal corpo sulla base di alcuni piccoli studi condotti.

Personalmente consiglio ai miei pazienti di risparmiare denaro e di assumere ubichinone. A oggi, infatti, non sono a conoscenza di ricerche scientifiche svolte come si deve (in doppio cieco e con placebo) che attestino una reale superiorità del molto più caro ubichinolo, al di là di quello che afferma il marketing delle aziende produttrici. Peraltro, la maggior parte dei trial clinici che hanno rilevato benefici del CoQ10 a livello cardiovascolare è stata condotta con l'ubichinone.


Controindicazioni, interazioni ed effetti collaterali del CoQ10


In genere, il coenzima Q10 è un rimedio naturale sicuro e ben tollerato anche a dosaggi significativi e senza controindicazioni degne di nota.


Per quanto riguarda le interazioni farmacologiche del coenzima Q10, questa sostanza sotto forma di integratore può interferire con gli anticoagulanti, come il warfarin (commercialmente noto come Coumadin), di cui è in grado di diminuire l'effetto, e con diversi antipertensivi, dei quali invece può rafforzare l'azione, come già accennato.

Gli eventuali effetti collaterali del CoQ10 si limitano a fastidi gastrointestinali di norma lievi, quali diminuzione dell'appetito e nausea.


Articolo di
biologo nutrizionista, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master universitario in naturopatia.


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FONTI E BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA

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