Tra gli effetti collaterali dei medicinali c'è anche l'impoverimento di sostanze vitali: molti farmaci fanno perdere al corpo vitamine, minerali e altri nutrienti essenziali. Come difendersi?
In alcune circostanze i medicinali sono necessari, anzi irrinunciabili. Coloro che seguono una terapia farmacologica dovrebbero però sapere che tanti farmaci depauperano il corpo di nutrienti fondamentali.
I medicinali che fanno perdere vitamine, minerali e altre sostanze benefiche possono causare disturbi e sintomi anche gravi, soprattutto se il trattamento farmacologico si protrae nel tempo.
Quelli che seguono sono alcuni tra i farmaci più comunemente utilizzati che "rubano" all'organismo vitamine, minerali e altri nutrienti indispensabili per la salute. Si tratta di medicinali in genere prescritti per periodi prolungati, a volte indefinitamente, come avviene nelle malattie croniche, e spesso anche in combinazioni terapeutiche (politerapia), che amplificano i rischi di carenze.
Le statine ostacolano la produzione del colesterolo da parte del corpo, poiché inibiscono un particolare enzima chiamato idrossimetilglutaril-CoA reduttasi o HMG-CoA reduttasi, deputato alla sintesi di questa sostanza.
Le statine sono responsabili di dolori muscolari, indicati nei foglietti illustrativi come comuni effetti indesiderati di questa categoria di farmaci. L'assunzione delle statine provoca infatti la deplezione di coenzima Q10 (CoQ10) o ubichinone, una molecola implicata nei processi di trasformazione e utilizzo dell'energia da parte delle cellule.
La perdita di coenzima Q10 incide sulla funzionalità dei mitocondri (quegli organelli che rappresentano proprio le "centraline energetiche" delle cellule), con possibili danni al tessuto muscolare, che è il più ricco di mitocondri, incluso il muscolo cardiaco, ovvero esattamente ciò che le statine dovrebbero proteggere.
Nei casi in cui sia necessario l'impiego delle statine sarebbe bene prevedere un'integrazione di coenzima Q10 al dosaggio giornaliero di almeno 100 milligrammi, considerando che comunque esistono diverse strategie naturali per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue, che meritano di essere conosciute e, nella maggioranza dei casi, esplorate prima di arrivare ai farmaci.
La metformina è uno dei principi attivi più utilizzati per la cura del diabete, perché diminuisce l'assorbimento intestinale di glucosio, ne riduce la sintesi nel fegato (gluconeogenesi) e migliora la sensibilità all'insulina, facendo in modo che questo ormone ipoglicemizzante prodotto dal pancreas funzioni meglio.
L'impiego della metformina interferisce però con l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) e anch'essa sottrae all'organismo coenzima Q10. La vitamina B12 partecipa alla formazione dei globuli rossi ed è essenziale per il buon funzionamento del sistema nervoso.
Carenze di vitamina B12 possono favorire anemia e stanchezza, depressione, deficit cognitivi e aumentare il rischio di neuropatia. La neuropatia è una patologia dei nervi periferici che si manifesta con dolori diffusi soprattutto agli arti, formicolii e alterazioni della sensibilità e compare spesso come conseguenza del diabete: paradossalmente un farmaco adoperato per curare la malattia diabetica potrebbe finire per favorire una delle sue complicanze.
Alimentazione e stile di vita contribuiscono concretamente alla prevenzione del diabete e al suo controllo. Se la patologia è già comparsa e si è in terapia con metformina, vale la pena considerare l'assunzione di almeno 3 microgrammi di vitamina B12 e 100 milligrammi di coenzima Q10 al giorno.
I contraccettivi orali inibiscono l'ovulazione e impediscono il concepimento tramite un'associazione calibrata di estrogeni e progestinici di sintesi, che riproducono chimicamente i due principali ormoni sessuali femminili. Oltre che per evitare gravidanze indesiderate, la pillola anticoncezionale è utilizzata per contrastare diversi disturbi legati a un'alterazione dell'assetto ormonale della donna, quali dismenorrea (le mestruazioni dolorose), acne a componente ormonale, endometriosi, sindrome dell'ovaio policistico.
La platea delle donne che assumono questo farmaco è quindi decisamente ampia e spesso inconsapevole del fatto che i contraccettivi orali possono avere un impatto negativo sui valori di vitamine del gruppo B e di magnesio e sul microbiota intestinale (peraltro, ove più ove meno, tutti i farmaci menzionati in questo articolo, e molti altri ancora, determinano alterazioni negative del microbiota). Disturbi dell'umore, come depressione e ansia, ma persino insonnia e maggiore vulnerabilità alle infezioni a volte dipendono anche dalla deplezione di queste sostanze.
Si può rimediare con un'integrazione vitaminica che contempli in particolare vitamina B2 (riboflavina), vitamina B6 (piridossina), vitamina B9 (acido folico) e vitamina B12 (cianocobalamina), associata a una supplementazione di magnesio, nelle formulazioni e al dosaggio indicati nell'articolo sui benefici di questo minerale. Per un'azione ancora più completa, raccomando di effettuare un paio di cicli all'anno, di almeno 2-3 mesi l'uno, di assunzione di integratori di probiotici di eccellente qualità.
Parlando dei rimedi naturali contro il reflusso e l'acidità di stomaco ho citato l'osteoporosi tra gli effetti collaterali degli inibitori di pompa protonica (IPP o PPI, anche chiamati non del tutto propriamente gastroprotettori), i medicinali più prescritti per combattere la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE o GERD) e altri disturbi digestivi.
Mentre ostacolano la secrezione dei succhi gastrici da parte delle cellule dello stomaco, omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo, pantoprazolo e altri simili principi attivi interferiscono con l'assorbimento di calcio e magnesio, minerali fondamentali per la buona salute e la giusta densità delle ossa.
Diversi studi, tra cui una ricerca apparsa su JAMA ormai più di un decennio fa, hanno inoltre dimostrato che terapie prolungate con inibitori della pompa protonica conducono a carenze di vitamina B12, sostanza che per venire assorbita dal cibo necessita che il secreto gastrico abbia la giusta acidità.
Nella mia esperienza professionale, verifico abitualmente che tanti casi di reflusso esofageo si risolvono, o comunque si controllano bene, gestendo l'infiammazione da cibo legata a eventuali intolleranze alimentari nascoste e mantenendo ragionate accortezze nella dieta quotidiana.
Qualora gli inibitori di pompa protonica fossero inevitabili, si può comunque minimizzare il pericolo di carenze assumendo giornalmente non meno di 2,4 microgrammi di vitamina B12 e di 400 UI di vitamina D, micronutriente essenziale per la fissazione del calcio nel tessuto osseo. Anche un'integrazione di calcio e di magnesio può essere valutata e calibrata sulle singole situazioni.
Tra i medicinali più utilizzati per abbassare la pressione ci sono diuretici, ACE inibitori e betabloccanti. I meccanismi con cui agiscono sono diversi, ma in molti casi i principali farmaci antipertensivi riducono i livelli di nutrienti importanti. I diuretici impoveriscono il corpo di magnesio, potassio, zinco, vitamina B1 e vitamina B6. Gli ACE inibitori possono favorire deficit di zinco, mentre i betabloccanti sottraggono coenzima Q10.
Anche in questo caso, molto si può fare con l'alimentazione, lo stile di vita e i rimedi dolci per prevenire e gestire naturalmente l'ipertensione. A chi fosse già in terapia è utile un buon integratore multivitaminico e multiminerale, meglio se affiancato dalla supplementazione di coenzima Q10.
In alcune circostanze i medicinali sono necessari, anzi irrinunciabili. Coloro che seguono una terapia farmacologica dovrebbero però sapere che tanti farmaci depauperano il corpo di nutrienti fondamentali.
I medicinali che fanno perdere vitamine, minerali e altre sostanze benefiche possono causare disturbi e sintomi anche gravi, soprattutto se il trattamento farmacologico si protrae nel tempo.
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Quelli che seguono sono alcuni tra i farmaci più comunemente utilizzati che "rubano" all'organismo vitamine, minerali e altri nutrienti indispensabili per la salute. Si tratta di medicinali in genere prescritti per periodi prolungati, a volte indefinitamente, come avviene nelle malattie croniche, e spesso anche in combinazioni terapeutiche (politerapia), che amplificano i rischi di carenze.
Statine per il colesterolo alto
Le statine ostacolano la produzione del colesterolo da parte del corpo, poiché inibiscono un particolare enzima chiamato idrossimetilglutaril-CoA reduttasi o HMG-CoA reduttasi, deputato alla sintesi di questa sostanza.
Le statine sono responsabili di dolori muscolari, indicati nei foglietti illustrativi come comuni effetti indesiderati di questa categoria di farmaci. L'assunzione delle statine provoca infatti la deplezione di coenzima Q10 (CoQ10) o ubichinone, una molecola implicata nei processi di trasformazione e utilizzo dell'energia da parte delle cellule.
La perdita di coenzima Q10 incide sulla funzionalità dei mitocondri (quegli organelli che rappresentano proprio le "centraline energetiche" delle cellule), con possibili danni al tessuto muscolare, che è il più ricco di mitocondri, incluso il muscolo cardiaco, ovvero esattamente ciò che le statine dovrebbero proteggere.
Nei casi in cui sia necessario l'impiego delle statine sarebbe bene prevedere un'integrazione di coenzima Q10 al dosaggio giornaliero di almeno 100 milligrammi, considerando che comunque esistono diverse strategie naturali per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue, che meritano di essere conosciute e, nella maggioranza dei casi, esplorate prima di arrivare ai farmaci.
Metformina per il diabete
La metformina è uno dei principi attivi più utilizzati per la cura del diabete, perché diminuisce l'assorbimento intestinale di glucosio, ne riduce la sintesi nel fegato (gluconeogenesi) e migliora la sensibilità all'insulina, facendo in modo che questo ormone ipoglicemizzante prodotto dal pancreas funzioni meglio.
L'impiego della metformina interferisce però con l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) e anch'essa sottrae all'organismo coenzima Q10. La vitamina B12 partecipa alla formazione dei globuli rossi ed è essenziale per il buon funzionamento del sistema nervoso.
Carenze di vitamina B12 possono favorire anemia e stanchezza, depressione, deficit cognitivi e aumentare il rischio di neuropatia. La neuropatia è una patologia dei nervi periferici che si manifesta con dolori diffusi soprattutto agli arti, formicolii e alterazioni della sensibilità e compare spesso come conseguenza del diabete: paradossalmente un farmaco adoperato per curare la malattia diabetica potrebbe finire per favorire una delle sue complicanze.
Alimentazione e stile di vita contribuiscono concretamente alla prevenzione del diabete e al suo controllo. Se la patologia è già comparsa e si è in terapia con metformina, vale la pena considerare l'assunzione di almeno 3 microgrammi di vitamina B12 e 100 milligrammi di coenzima Q10 al giorno.
Pillola anticoncezionale
I contraccettivi orali inibiscono l'ovulazione e impediscono il concepimento tramite un'associazione calibrata di estrogeni e progestinici di sintesi, che riproducono chimicamente i due principali ormoni sessuali femminili. Oltre che per evitare gravidanze indesiderate, la pillola anticoncezionale è utilizzata per contrastare diversi disturbi legati a un'alterazione dell'assetto ormonale della donna, quali dismenorrea (le mestruazioni dolorose), acne a componente ormonale, endometriosi, sindrome dell'ovaio policistico.
La platea delle donne che assumono questo farmaco è quindi decisamente ampia e spesso inconsapevole del fatto che i contraccettivi orali possono avere un impatto negativo sui valori di vitamine del gruppo B e di magnesio e sul microbiota intestinale (peraltro, ove più ove meno, tutti i farmaci menzionati in questo articolo, e molti altri ancora, determinano alterazioni negative del microbiota). Disturbi dell'umore, come depressione e ansia, ma persino insonnia e maggiore vulnerabilità alle infezioni a volte dipendono anche dalla deplezione di queste sostanze.
Si può rimediare con un'integrazione vitaminica che contempli in particolare vitamina B2 (riboflavina), vitamina B6 (piridossina), vitamina B9 (acido folico) e vitamina B12 (cianocobalamina), associata a una supplementazione di magnesio, nelle formulazioni e al dosaggio indicati nell'articolo sui benefici di questo minerale. Per un'azione ancora più completa, raccomando di effettuare un paio di cicli all'anno, di almeno 2-3 mesi l'uno, di assunzione di integratori di probiotici di eccellente qualità.
Inibitori di pompa protonica per gastrite e bruciori di stomaco
Parlando dei rimedi naturali contro il reflusso e l'acidità di stomaco ho citato l'osteoporosi tra gli effetti collaterali degli inibitori di pompa protonica (IPP o PPI, anche chiamati non del tutto propriamente gastroprotettori), i medicinali più prescritti per combattere la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE o GERD) e altri disturbi digestivi.
Mentre ostacolano la secrezione dei succhi gastrici da parte delle cellule dello stomaco, omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo, pantoprazolo e altri simili principi attivi interferiscono con l'assorbimento di calcio e magnesio, minerali fondamentali per la buona salute e la giusta densità delle ossa.
Diversi studi, tra cui una ricerca apparsa su JAMA ormai più di un decennio fa, hanno inoltre dimostrato che terapie prolungate con inibitori della pompa protonica conducono a carenze di vitamina B12, sostanza che per venire assorbita dal cibo necessita che il secreto gastrico abbia la giusta acidità.
Nella mia esperienza professionale, verifico abitualmente che tanti casi di reflusso esofageo si risolvono, o comunque si controllano bene, gestendo l'infiammazione da cibo legata a eventuali intolleranze alimentari nascoste e mantenendo ragionate accortezze nella dieta quotidiana.
Il dottor Luca Avoledo, specialista in Scienza dell'Alimentazione ed esperto di naturopatia, spiega la dieta adatta a chi soffre di disturbi di stomaco in una puntata de "Il mio medico" su TV2000.
Qualora gli inibitori di pompa protonica fossero inevitabili, si può comunque minimizzare il pericolo di carenze assumendo giornalmente non meno di 2,4 microgrammi di vitamina B12 e di 400 UI di vitamina D, micronutriente essenziale per la fissazione del calcio nel tessuto osseo. Anche un'integrazione di calcio e di magnesio può essere valutata e calibrata sulle singole situazioni.
Farmaci per l'ipertensione
Tra i medicinali più utilizzati per abbassare la pressione ci sono diuretici, ACE inibitori e betabloccanti. I meccanismi con cui agiscono sono diversi, ma in molti casi i principali farmaci antipertensivi riducono i livelli di nutrienti importanti. I diuretici impoveriscono il corpo di magnesio, potassio, zinco, vitamina B1 e vitamina B6. Gli ACE inibitori possono favorire deficit di zinco, mentre i betabloccanti sottraggono coenzima Q10.
Mauro Di Leo Perchè l'industria farmaceutica vende farmaci dannosi, inventa malattie e specula sul cancro
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Anche in questo caso, molto si può fare con l'alimentazione, lo stile di vita e i rimedi dolci per prevenire e gestire naturalmente l'ipertensione. A chi fosse già in terapia è utile un buon integratore multivitaminico e multiminerale, meglio se affiancato dalla supplementazione di coenzima Q10.
In linea generale, per ridurre il rischio di carenze di sostanze indispensabili (ma anche per proteggersi dalla tossicità e dagli effetti collaterali dei medicinali) è bene assumere solo i farmaci realmente necessari e limitare la cura al periodo indicato dal medico.
Articolo di
Biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione, dottore magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, dottore magistrale in Scienze Naturali, master in Naturopatia.
Fonti e bibliografia scientifica
- Ahmad K et al, "Effectiveness of Coenzyme Q10 Supplementation in Statin-Induced Myopathy: A Systematic Review", Cureus, 2024 Aug 31;16(8):e68316.
- Lam JR et al, "Proton pump inhibitor and histamine 2 receptor antagonist use and vitamin B12 deficiency", JAMA, 2013 Dec 11;310(22):2435-42.
- Palmery M et al, "Oral contraceptives and changes in nutritional requirements", Eur Rev Med Pharmacol Sci, 2013 Jul;17(13):1804-13.
- Sayedali E, Yalin AE & Yalin S, "Association between metformin and vitamin B12 deficiency in patients with type 2 diabetes", World J Diabetes, 2023 May 15;14(5):585-593.
- Trasobares E et al, "Effects of angiotensin-converting enzyme inhibitors (ACEi) on zinc metabolism in patients with heart failure", J Trace Elem Med Biol, 2007;21 Suppl 1:53-5.