
Diffusi e multiformi, i disturbi gastrici e gastroesofagei spaziano dai bruciori di stomaco ai dolori, dal reflusso acido al senso di "peso", dai gonfiori addominali alla nausea, fino alla vera e propria gastrite e all'ulcera.
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Questi sintomi, spesso legati a stress, abitudini alimentari scorrette o stili di vita poco equilibrati, possono incidere negativamente sulla qualità della vita quotidiana. Sebbene i farmaci rappresentino una soluzione frequente, cresce l'interesse verso i rimedi naturali, efficaci e privi di effetti collaterali importanti. Tra questi, la liquirizia emerge come un alleato sorprendente per la salute dello stomaco e dell'esofago, grazie alle sue proprietà protettive e lenitive sulle mucose digestive.
Ma andiamo con ordine.
Curare i disturbi di stomaco con i farmaci: pro e contro
Gli inibitori di pompa protonica (molecole come omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo, pantoprazolo) sono i medicinali generalmente impiegati allo scopo di ridurre l'acidità gastrica e le sue conseguenze.
Benché il ricorso alle cure farmacologiche sia in alcuni casi una strada obbligata, in altre situazioni sembrerebbe auspicabile una razionalizzazione nelle prescrizioni degli inibitori di pompa.
La ricerca scientifica ha infatti documentato effetti collaterali anche gravi legati all'uso prolungato di questi principi attivi, come l'aumento del rischio di fratture ossee, specie in chi già soffre di osteoporosi, una maggiore vulnerabilità all'Alzheimer nelle persone anziane e una più alta probabilità di incorrere in infezioni batteriche intestinali, oltre all'impoverimento delle scorte di vitamine e minerali.
Quando i disturbi ipersecretivi dell'apparato digerente non abbiano messo radici troppo profonde si può valutare di intervenire con soluzioni naturali in grado di attenuare l'infiammazione e migliorare la funzione digestiva.
Il dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista specialista in scienza dell'alimentazione ed esperto in naturopatia, spiega come affrontare naturalmente la malattia da reflusso gastroesofageo ospite de "Il mio medico" su TV2000.
La liquirizia è uno dei rimedi non farmacologici più efficaci per recuperare il benessere dello stomaco e controllare sintomi di iperacidità.
Come la liquirizia mitiga reflusso e altri problemi digestivi
Grazie a proprietà antinfiammatorie, antispastiche, cicatrizzanti e protettive della mucosa gastrica, la liquirizia (Glycyrrhiza glabra) combatte bruciori e dolori di stomaco, contiene il reflusso gastrico e contrasta l'esofagite.
La radice della liquirizia offre un valido supporto pressoché in tutte le problematiche gastroesofagee, inclusa persino l'ulcera, perché esplica un'azione antiflogistica, antispastica e gastroprotettiva.
Le formulazioni migliori di liquirizia sono le compresse, le capsule o le tavolette di estratto secco titolato e standardizzato almeno al 4% in glicirrizina, il principio attivo più importante della liquirizia.
Ai dosaggi usualmente consigliati, la liquirizia è un fitoterapico di norma ben tollerato, privo di effetti avversi degni di nota.
Inoltre è serenamente impiegabile anche insieme ad altri rimedi botanici alleati dello stomaco: la liquirizia si presta bene a essere integrata in protocolli fitoterapici sinergici. Può essere abbinata con successo a malva, altea, camomilla e aloe vera, piante ad azione emolliente e lenitiva, oppure a melissa e finocchio, utili per ridurre il meteorismo e le tensioni addominali. Questa versatilità la rende una risorsa preziosa non solo nella fase acuta del disturbo, ma anche nella gestione preventiva e nel mantenimento dell'equilibrio digestivo.
Liquirizia e ipertensione: che fare?
Una cautela sull'utilizzo di questa radice tuttavia si impone per chi soffre di ipertensione arteriosa, ancor più nelle assunzioni prolungate e/o ad alti dosaggi.
In questi casi è opportuno preferire le preparazioni di liquirizia deglicirrizinate o deglicirrizzate (anche indicate con la sigla DGL): la glicirrizina tende infatti a innalzare i valori della pressione arteriosa e determinare ritenzione idrica, sebbene assunzioni quotidiane fino a 1 milligrammo per chilo corporeo di questo principio attivo siano in genere sicure anche nei soggetti ipertesi.
Anche in assenza di glicirrizina, l'efficacia della liquirizia nei disturbi di stomaco e nella malattia da reflusso gastroesofageo è comunque garantita dalla presenza di altri composti benefici, come i flavonoidi, che mantengono le proprietà terapeutiche sulla mucosa gastrica, senza influire sul bilancio sodio-potassio dell’organismo.
Articolo di
biologo nutrizionista, specialista in scienza dell'alimentazione, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master in naturopatia.
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Fonti e bibliografia scientifica
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